All’ITET “Vittorio Emanuele III” è tornato il “progetto Martina”, promosso dal Lions club di Lucera, che ha visto la partecipazione, in due turni, delle classi quarte e terze dell’Istituto.
Giovedì 9 e giovedì 16, nell’Aula Magna, dalle ore 9.00, abbiamo avuto il piacere di accogliere: il coordinatore di Circoscrizione del Lions, la dott.ssa Maria Teresa De Vita; i dottori Gerardo Roggia ed Enrico Scarano, Officer del Club locale del Progetto. A coordinare i lavori, il prof. Piergiorgio Aquilino, funzione strumentale per l’integrazione col territorio e la dott.ssa Maria Costanza Sica, presidente del Lions club di Lucera.
Ad aprire i turni, i saluti dirigenziali della nostra DS, prof.ssa Laura Flagella, che si è detta compiaciuta per la realizzazione di questi progetti, orientati alla formazione integrale dei giovani. Martina, da cui il titolo del progetto, infatti, era una giovane donna, felice ed entusiasta della vita. Un giorno, per caso, sentì un piccolo nodulo al seno: si rivolse al medico che inizialmente sottovalutò il problema dicendo che i tumori alla sua età sono estremamente rari. Da questo il titolo del progetto di prevenzione: “Parliamo ai giovani dei tumori – Lezioni contro il silenzio”.
I tre dottori, specialisti in diversi rami della medicina, hanno ripercorso la genesi di alcuni tra i più comuni tumori – dal seno ai testicoli, dall’intestino a quello celebrale, da quello polmonare a quello della pelle – per soffermarsi poi, in particolare, su quelli più frequenti in età giovanile e proponendo alcune piste “per creare una cultura di prevenzione”.
Il dott. Scarano, in particolare, ha risposto alla domanda: “Perché educare i giovani alla prevenzione tumorale”? “È importante per quattro fondamentali motivi: perché alcuni tumori, quali il melanoma ed il tumore del testicolo, colpiscono anche i giovani; perché, anche se la maggior parte dei tumori si manifesta in età media o avanzata, molti incominciano il proprio percorso in età giovanile e quindi è ai giovani che bisogna far sapere “cosa fare” e “quando incominciare a fare”; perché molti tumori sono causati da mutazioni di geni indotte nell’arco della vita da “fattori ambientali” e da “stili di vita scorretti”; conoscere ed evitare fin da giovani questi “fattori di rischio” riduce il proprio rischio; perché modificare alcuni stili di vita e sottoporsi a controlli periodici per la diagnosi precoce di alcuni tumori, quando ci si sente sani, richiede impegno da parte del singolo. In sintesi, la lotta contro i tumori richiede conoscenza e impegno personale, richiede quindi “cultura”… e solo la cultura permette scelte consapevoli e persistenti”.
L’interessantissimo incontro si è concluso con la compilazione di un questionario, dal quale è emersa la scarsa consapevolezza ed informazione in merito a temi così tanto importanti alla nostra età.
Rossella Vitarelli
VB SIA